"C'è crisi",
"Non riesco più a vendere per colpa della crisi", "I clienti non
comprano più a causa della
crisi", "La mia azienda/negozio sta per chiudere perché c'è
crisi", crisi crisi crisi...
Quante volte ascoltiamo
queste frasi?
Ormai per il 90% della
giornata non si fa che nominare la fatidica parola crisi. E' sulla bocca di tutti, sembra
accompagnare le nostre giornate dal momento in cui ci si sveglia al calare
della notte. Analizziamo l'etimologia del termine.
La parola crisi deriva dal
termine greco Kairos che significa "scelta".
Ma noi in realtà cosa intendiamo dire quando citiamo questo termine?
Generalmente si fa riferimento alla crisi per definire questo periodo di
angoscia, ansia, timore continuo verso il futuro. Crisi per noi vuol dire calo
degli acquisti, difficoltà nei pagamenti, imprese che chiudono, disoccupazione.
Ma quindi che relazione ha
la parola crisi (nel
suo significato di "scelta") con tutto ciò?
E' corretto dire "C'è
crisi, i clienti non pagano, non riesco a pagare i miei fornitori,
ecc..."?
Balle! Balle! Balle!
La piccola e media impresa
italiana è sempre stata un'impresa "artigianale". Questo in tempi
passati ha fatto la fortuna del nostro Paese. Oggi però la situazione è
cambiata. La globalizzazione ci ha messo alle corde. I nostri competitors hanno
prezzi talmente concorrenziali che la nostra piccola e media impresa non riesce
a sostenere. Ovviamente bisognerà puntare sulla qualità. Ma questo basterà a
salvare le aziende italiane dalla grave situazione in cui ci troviamo?
Spesso mi capita visitare
aziende e attività commerciali. Non di rado mi capita di sentire assurdità
come:
"Ma sai in questo
periodo di crisi purtroppo non c'è spazio per fare investimenti" oppure
"Stiamo aspettando che questa situazione passi per cominciare a
investire", o peggio "Sai non mi occupo della gestione della mia
azienda, fa tutto il mio consulente" (questa è il top!!!).
Questa è la strada per il
fallimento assicurato!!!
Se non investiamo nella
nostra azienda non sarà di certo qualcun altro a farlo, non aspettiamo
che la situazione cambi (non cambierà), facciamo noi il primo passo. Non
deleghiamo a terzi la gestione della nostra azienda, consigliare non vuol dire gestire.
La crisi c'è, è vero, ma
non cancellerà tutto. La crisi non farà altro che accelerare un processo di
impoverimento per l'Europa che non tornerà mai ai vecchi allori. Le imprese
solide, che investono in know how e in tecnologia (e non parlo solo
delle grosse società per azioni) andranno avanti, anzi, prenderanno le fette di
mercato di quelle aziende che aspettano che qualcuno le tiri su.
Ed ecco il concetto di
"scelta". La scelta da fare è quella di andare avanti o morire!!!
"La sopravvivenza e
il successo delle imprese dipendono dalla loro capacità di rinnovamento".
L'Information Technology
(IT) per aumentare l'efficienza e il marketing spinto per far conoscere
l'aspetto qualitativo delle aziende italiane saranno il fattore di successo per
quelle imprese che ci credono e che scelgono di "vivere" e non di
"sopravvivere".
Voi cosa ne pensate???
Umberto Galeandro
Nessun commento :
Posta un commento